I primi riferimenti storici al castello di Parona risalgono all'anno 1381, quando Gian Galeazzo Visconti ordinò che venisse realizzata una solida fortezza, nella quale il feudatario potesse difendersi dagli attacchi nemici.
Il castello fu progettato e realizzato senza decorazioni superflue ed ebbe soprattutto la funzione militare di controllare l'incrocio delle due antiche vie diramanti dal nucleo interno verso i vicini centri di Cilavegna, Vigevano e Mortara.
La presenza del ponte levatoio e del fossato difensivo è la conferma della funzione militare.
I vari proprietari del castello sono stati:
Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano;
il marchese del Monferrato;
Facino Cane, spietato ex condottiero dell'esercito di Gian Galeazzo Visconti, che consegnò il castello e tutti i terreni ai fratelli Tornielli, nobili milanesi.
Le famiglie feudatarie esercitarono poteri di comando, polizia, giurisdizione, esazione di tasse; inoltre riscuotevano il dazio del sale, della macellazione suina, della pigiatura dell'uva, della sosta del grano e le tasse sui raccolti agricoli.
Con l'avvento della rivoluzione francese, iniziò il lento declino dei nobili locali e del castello.