Il complesso di S. Maria Maggiore a Lomello Iniziamo il nostro "giro della Lomellina" proprio da Lomello, che ha dato il nome all'intero nostro territorio. Del passato splendore conserva insigni monumenti medievali, quali l'interessante complesso religioso formato dalla Basilica di Santa Maria Maggiore e dal Battistero di San Giovanni "ad Fontes" (foto a lato) ed un Castello, che conserva alcuni affreschi di pregevole fattura e due mosaici romani ritrovati nel sottosuolo del paese.

Spostandoci verso Mortara, è consigliata una deviazione per il piccolo paese di Olevano, ove si trova il Museo di Arte e Tradizione Contadina; un vecchio cascinale, al centro del paese, raccoglie oltre duemila fra attrezzi, macchine agricole e semplici oggetti, usati dai contadini fra la fine dell'ottocento e la prima metà del nostro secolo.

La basilica di S. Lorenzo a Mortara Giungiamo quindi a Mortara, importante centro, fino al 1860 capitale della provincia Lomellina; conserva pregevoli monumenti ed opere d'arte. La più importante è la grandiosa Basilica di San Lorenzo (a lato), gioiello architettonico della città, ricca di importanti opere pittoriche e di un singolare presepe ligneo. Grande importanza riveste l'Abbazia di Sant'Albino, attualmente in via di restauro: fu costruita sul luogo della sanguinosa battaglia del 12 ottobre 773, in cui i franchi di Carlo Magno sconfissero i longobardi di Desiderio; come documentato dalle iscrizioni ancor oggi visibili, la chiesa e l'annesso complesso abbaziale costituirono per tutto il medioevo una tappa obbligata dei pellegrini in viaggio verso Roma.

Piazza Ducale a Vigevano Ma senza dubbio il centro oggi più importante della Lomellina è Vigevano, con la sua magnifica Piazza Ducale, una delle più armoniose e belle piazze rinascimentali d'Italia, centro della vita sociale della città. La piazza, voluta da Ludovico il Moro e progettata da Bramante, misura 134 metri per 48 metri ed č ritmata da 84 colonne che sostengono il porticato. Lungo un lato della piazza si trova il Duomo (nella foto), dedicato ai Santi Carlo e Ambrogio, costruito tra il 1680 e il 1684 su iniziativa del Vescovo Caramuel Lobkovitz e che conserva tuttora notevoli opere d'arte. Di grande interesse, sempre all'interno della Cattedrale, il Tesoro del Duomo, in cui è possibile ammirare una serie di arazzi che raffigurano temi sacri e profani, un manufatto della scuola di Benvenuto Cellini e messali miniati.

Adiacente alla piazza si trova il maestoso impianto del Castello Sforzesco, con la caratteristica Torre del Bramante. Fu edificato per volere di Luchino Visconti, al quale si deve anche la costruzione della strada coperta, una sorta di ponte fortificato, lungo 164 metri, che collega il castello con la rocca.

A pochi passi dalla piazza sorge la chiesa di San Pietro Martire, edificata a partire dal secolo XIV.

Nel Museo Civico della Calzatura "Pietro Bertolini" è possibile visitare una raccolta dedicata alla storia della calzatura, di cui Vigevano è stata a lungo un importante centro produttivo.

Nelle immediate vicinanze di Vigevano, sopra un terrazzo naturale che sovrasta la valle del Ticino, sorge la Sforzesca, residenza di caccia ed azienda agricola voluta da Ludovico il Moro nel 1486. Tutto intorno una distesa di campagne coltivate, canali d'irrigazione e mulini ad acqua progettati niente meno che da Leonardo da Vinci, ospite a Vigevano alla fine del 1400.

A pochi chilometri da Vigevano si trova Gambolò, centro industriale e sede di un castello; in un'ala ospita il Museo Archeologico Lomellino, in cui è possibile trovare significativi reperti della presenza umana in Lomellina dal 5500 al 25 avanti Cristo.

Ci rechiamo ora a Garlasco per la visita ad uno dei più importanti luoghi di fede della Lomellina: il grandioso santuario della Madonna delle Bozzole (ne trattiamo sotto), meta di pellegrinaggi di fedeli devoti che giungono anche da molto lontano per pregare e chiedere grazie alla Vergine.

Spostandoci di pochi chilometri possiamo ammirare altri due importanti castelli, quelli di Valeggio e Scaldasole (nella foto sotto), entrambe ancora ben conservati. Secondo la leggenda, sono collegati da un tunnel sotterraneo. Il castello di Valeggio presenta sette torri cilindriche e ospitò anche Pico della Mirandola. Quello di Scaldasole, caratterizzato da sette torri medioevali e dal fossato, è oggi sede di un museo archeologico.

Segue poi Sannazzaro, che sorge sopra un terrazzo naturale che domina la fertile vallata del Po, e per questo era considerato, in passato, un importante caposaldo militare. La vocazione contadina dei suoi abitanti č ricordata dal monumento alla mondina.

Il castello di Scaldasole Ci spostiamo lungo l'argine del Po verso Pieve del Cairo, piccolo paese che perņ ebbe il suo "momento di gloria" nel 1512, quando i suoi abitanti liberarono il cardinale Giovanni de' Medici, mentre, catturato dai Francesi nella battaglia di Ravenna contro le truppe papali, veniva scortato oltralpe. Questo episodio non venne dimenticato dal Cardinale che, salito sul soglio pontificio col nome di Leone X, ringraziò il popolo pievese concedendogli due Giubilei annui, uno per la prima domenica di giugno, e l'altro per la festa della natività della Madonna (8 Settembre), cui è dedicata la chiesa del paese. Queste due ricorrenze vengono tuttora celebrate.

A pochi chilometri si trova Mede, che in età romana era importante luogo di tappa lungo la strada che da Pavia portava nelle Gallie; qui rimangono i resti di un antico castello a ridosso dell'interessante chiesa parrocchiale.

Il castello di Sartirana Ci dirigiamo verso Frascarolo, sede di un altro imponente castello, deviando per raggiungere l'Abbazia di Santa Maria di Acqualunga, immersa nel verde di una riserva naturale, fra boschi di salici ed ontani, negli ultimi anni riscoperti ed abitati da colonie di volatili. Non guasta una breve sosta nei giardinetti di fronte alla chiesa per godersi la stessa pace e lo stesso silenzio un po' mistico che, ora come un tempo, circondano il monastero medievale e la solitaria campagna che lo attornia.

Ci avviamo quindi alla volta di Sartirana, ove maestoso, al centro del paese, si erge una imponente fortezza (foto a lato), una delle più famose della Lomellina, che ospita al suo interno interessanti eventi culturali e importanti mostre di rilievo internazionale.

La cripta di Breme Proseguendo lungo l'argine del Po si incontra Breme, che ebbe un ruolo importantissimo nella storia medievale. Dell'antica Abbazia di San Pietro rimangono alcuni resti interessanti, tra cui, assolutamente da non perdere, la Cripta, che è la più antica della Lomellina.

Da qui ci si può recare a Cozzo, ove si trova un altro famoso castello, anche se rimane ben poco della sua antica maestosità; ristrutturato rispettandone le caratteristiche originarie, dal 1974 è sede della comunità di Mondo X, centro per il recupero dei tossicodipendenti.

Attraverso piccole strade che percorrono la campagna lomellina, si può giungere a Palestro, per la visita al famoso ossario che raccoglie i resti dei caduti della battaglia del 1859.

Chiudiamo il nostro giro a Robbio, che conserva, oltre alle antiche chiese di San Valeriano, San Pietro e San Michele, un interessante castello ed un intero quartiere dall'aspetto tipicamente medievale.

Il Santuario della Madonna delle Bozzole

Il Santuario della Madonna delle Bozzole La sua storia è direttamente legata alla terra di Lomellina, della cui fede è espressione autentica e profonda.

La tradizione ci tramanda che nel 1462 la Madonna appare ad una povera pastorella sordomuta, che è intenta a pascolare il suo gregge in questo luogo pieno di biancospini (buslon in dialetto lomellino), davanti ad un'immagine sacra in una rustica cappelletta; la Vergine le parla, le sfiora con le dita le labbra, e la pastorella guarisce. La Madonna si rivolge allora alla giovane e la invita a far edificare una grande chiesa al posto della cappelletta. Il fatto provoca grande entusiasmo e la chiesa viene subito costruita, poi ricostruita nel seicento e completata durante i secoli seguenti.