Nome volgare
Salice bianco
Nome latino
Salix alba
Famiglia
Salicaceae
Caratteristiche
Albero con fogliame deciduo, raramente arbusto; chioma globosa, spesso
irregolarmente divisa; tronco diritto ramificato fino dal basso con rami diretti verso l'alto;
corteccia grigio-brunastra, solcata, reticolata. Raggiunge i 20 metri di altezza.
Pare che il nome latino dei salici derivi dalla radice indoeuropea sal,
che vuol dire grigio sporco, che richiama il colore delle foglie del salice bianco.
Foglie
Alterne, strettamente lanceolate (1,5 x 6-10 cm), affusolate alla base e
acuminate all'apice con margine seghettato. Pagina superiore di colore verde con peli argentati;
pagine inferiore caratterizzata da una fitta peluria sericea.
Fiori
Pianta dioica con infiorescenze raccolte in amenti contemporanei alle foglie:
quelle maschili sono gialle, quelle femminili verdi. Fiorisce in marzo-aprile.
Frutti
Capsule verdastre, raccolte in amenti che si aprono per liberare dei semi
cotonosi.
Storia
La legge Aquilia, emanata verso l'anno 467 di Roma, prevedeva pene e il
risarcimento dei danni per chi avesse tagliato un salicale immaturo o, se tagliato maturo,
guastato le ceppaie; anche lo Statuto di Sarzano, emanato a Parma nel 1529, proibiva il taglio
dei salici lungo i fiumi e i torrenti, viste le capacità di quest'albero di tenere legato
il terreno.
Habitat
In Italia è presente, anche se non sempre con la stessa diffusione,
in tutto il territorio, in modo particolare sulle sponde dei fiumi ed in pianure acquitrinose.
Vive nei suoli umidi e sopporta frequenti sommersioni, purché non troppo prolungate;
popola anche terreni molto poveri (non raggiunge, però, in questi casi, il portamento
arboreo), contribuendo ad arricchirli, rendendoli adatti a specie più esigenti, perché,
grazie ai suoi fusti a livello del suolo, trattiene abbondanti materiali organici durante le
esondazioni.
Osservazioni
Come tutti i salici si ibrida con estrema facilità, in particolar
modo con salix fragilis.
Alcuni animali utilizzano il salice bianco come rifugio e fonte di cibo.
In particolare: l'Aromia (Aromia moschata) dal colore verde dorato, succhia spesso la
linfa che fuoriesce dalle ferite nella corteccia e la sua larva vive nel legno di questo e altri
salici arborei; il Pendolino (Remiz pendulinus), piccolo uccello delle zone umide,
caratterizzato da una mascherina nera che copre gli occhi; utilizza i semi di questa essenza
per la costruzione del nido, sospeso su aree umide ai rami pił sottili dei salici.
Letteratura e mitologia
Gli antichi poeti raccontano che con le fronde del salice si adornavano le
cune dei bambini appena nati. Il salice bianco, simbolo di sterile castità, era dedicato
a Iside. La mitologia dice che Giove ed Era furono partoriti da Rea sotto un salice e la loro
culla fu nascosta sotto i rami di questa pianta, perché il padre Crono voleva divorarli
per il timore di essere da loro spodestato; furono allattati dalla capra Amaltea che dal salice
ricavava il suo nutrimento, ed è da allora che le capre si nutrono con avidità di
foglie e rametti di salice.
Utilità
Ha grande diffusione ed è anche largamente coltivato, specialmente
nelle vicinanze dell'acqua, data la sua capacità di fissare i terreni melmosi. Molto
resistente sia alle condizioni atmosferiche sia all'inquinamento, viene spesso capitozzata per
ricavarne i vimini per la costruzione di cesti e altre opere di intreccio.
In campo agricolo il salice bianco veniva impiegato in passato per rendere
più rapidamente coltivabili sponde ed isole fluviali da poco emerse, approfittando della
sua grande facilità di attecchimento, in modo da creare boschetti che si opponessero
all'erosione idrica delle piene successive: in un anno la crescita può raggiungere i
2 metri di altezza.
Fino a non molti anni fa i suoi rami di varie misure, servivano per produrre
paleria e legacci per la coltivazione della vite e per lavori di intreccio; la frasca, invece,
veniva usata come alimento per i conigli.
Il carbone del salice bianco veniva utilizzato per produrre polvere da sparo
e cipria.
Il legno, leggero e di non grande pregio, serve quasi esclusivamente per
imballaggi e pasta per carta; in Olanda i caratteristici zoccoli vengono prodotti impiegando
il legno di questa specie.
Il legno può servire anche da combustibile, ma brucia molto
rapidamente e per questo motivo veniva impiegato nei forni per il pane.
La corteccia, ricca di tannino, serviva per conciare le pelli. L'infuso
della corteccia ha azione astringente, antidiarroica, tonica, corroborante e febbrifuga: da
essa si ricavò, inizialmente, l'acido acetilsalicilico, prima della produzione
sintetica della sostanza.