Un esempio interessante per la conservazione delle diverse specie vegetali che costituiscono il nostro ambiente è – ormai da parecchi anni – il "Bosco Rampi". A partire dal 1965, infatti, il socio fondatore della Pro Loco, nonché esperto naturalista, Mario Rampi, in un appezzamento di terreno ad ovest della S.P. 192, ha messo a dimora varie specie di alberi e arbusti, provenienti da diverse parti d'Italia e d'Europa. Centinaia di alberi che costituivano un ecosistema unico nel suo genere, visitato anche da esperti, appassionati e scolaresche.

Alla fine degli anni '90 si è reso necessario l'abbattimento della maggior parte degli alberi a causa delle notevoli dimensioni raggiunte, che potevano costituire un pericolo in caso di nubifragi.

Mario Rampi affidò la ricostruzione del bosco alla Pro Loco che nel marzo 2001 provvide al rimboschimento dell'area con oltre 300 esemplari di varie specie autoctone (quercia farnia, carpino, pioppo bianco, acero campestre, orniello, olmo, salice bianco, corniolo, sanguinello, biancospino, berretta da prete, prugnolo, viburno, ciliegio, pero selvatico).

La ricostruzione del bosco ha permesso anche il ritorno di varie specie animali, insetti, rettili, volatili, che trovano un luogo adatto alle loro esigenze.