La Lomellina, fertile e pianeggiante, è stata per diversi secoli coltivata principalmente a grano, mais e foraggio; tuttavia, oggi, è il regno del riso e, grazie a ciò, la provincia di Pavia è la prima produttrice risicola italiana.

In origine l'area fu modellata da fiumane che depositarono sabbia e ciottoli formando dossi, conche e avvallamenti che si conservarono, costellati di paludi e boschi, fino al Medioevo. L'ambiente che vediamo oggi è frutto di un lavoro che l'uomo ha intrapreso fino a rendere queste terre fra le più fertili del mondo.

Infatti, nulla di questo tranquillo paesaggio è naturale: tutto è stato costruito, trasformato ed organizzato dall'uomo con infinita e secolare pazienza. Per natura questa terra di risorgive è stata per secoli una impraticabile palude, ma la bonifica del territorio con l'introduzione delle marcite, realizzata dalle comunità dei monaci nel medioevo, la colonizzazione feudale nel duecento e le grandi riforme agricole introdotte dagli Sforza, che sperimentarono la coltivazione del riso, hanno fatto di questa zona un mosaico di ricchissimi campi di cereali. Al servizio di questa estensione di coltivazioni, a fianco dei tre fiumi naturali che delimitano la Lomellina, è stato organizzato un complesso sistema idrico di rogge e canali, che hanno dato vita alla costruzione dei mulini, e sono sorte le cascine "a corte chiusa", tipici insediamenti rurali della pianura padana.

Questo habitat lentamente sta recuperando il suo equilibrio biologico; sono stati compiuti, infatti, alcuni significativi passi nella conservazione delle aree ambientali di un certo interesse naturalistico; il primo e più importante è rappresentato dalla costituzione del Parco Lombardo della Valle del Ticino, di primaria importanza per la conservazione di molte specie di piante e di animali. Qui, accanto ai pioppeti, alle risaie e alle marcite che rivelano l'opera dell'uomo, si sviluppa una gran varietà di piante: estesi boschi, resti delle antiche foreste che un tempo ricoprivano tutta la valle padana, in particolare querceti, e vegetazione acquatica, rigogliosissima in prossimità delle risorgive e delle lanche. Tra gli alberi ricordiamo il carpino bianco, l’acero, l’olmo, il nocciolo. Nelle zone umide e sul greto del fiume si stagliano pioppi, ontani, cannucce di palude, salici.

In questo habitat vive e prospera una grande varietà di fauna, sia terrestre che ittica, che riveste estrema importanza nell'ambiente del parco. Sono presenti circa 150 specie di uccelli, tra cui aironi, anatre, rapaci, picchi, martin pescatori, cornacchie, pettirossi.

Un airone cinerino Inoltre sono state recuperate diverse garzaie, aree in cui si insediano in gruppo gli aironi (nella foto un esemplare di airone cinerino) di una sola o più specie, per costruire i loro nidi e riprodursi. In genere le garzaie si trovano in luoghi con vegetazione palustre, non lontano da corsi d'acqua, risaie o piccoli bacini d'acqua dove gli uccelli possano trovare cibo per sé e per i piccoli. Numerose sono le garzaie presenti in Lomellina, tra cui: la garzaia di cascina Isola a Langosco, la garzaia di Sant'Alessandro a Zeme Lomellina, la garzaia del lago di Sartirana, la garzaia della Verminesca nel territorio tra Castelnovetto, Cozzo e Sant'Angelo Lomellina, la garzaia di Villa Biscossi, la garzaia di Acqualunga a Frascarolo.

In esse trovano ospitalità numerose specie di volatili che nidificano comunitariamente tra i rami, senza disturbo reciproco, riunendosi a volte in gruppi di centinaia di coppie intente in corteggiamenti nuziali o in frenetiche ricerche di cibo per i piccoli.

Da segnalare anche la conservazione di alcune zone boschive, così come pure l'insediamento di nuove. Il posto di rilievo è occupato dal Bosco Negri, maestosa testimonianza delle foreste che un tempo ricoprivano la Pianura Padana, che si trova al confine della Lomellina, quasi alle porte di Pavia. L'albero simbolo del bosco è indubbiamente la Farnia, una quercia che può raggiungere dimensioni notevoli, che si erge imponente tra gli arbusti di biancospino e di ciliegio a grappoli, dalle spettacolari e profumatissime fioriture all'inizio della primavera; così come pure stupende sono le fioriture di anemone dei boschi e di mughetto.

Molte sono anche le specie di animali che hanno qui trovato una vera e propria "isola" di tranquillità. La ricca vegetazione offre infatti rifugio, cibo e la possibilità di riprodursi a specie che non si adatterebbero ad ambienti meno naturali.