Piccolo centro della Lomellina (in provincia di Pavia), situato tra i territori di Vigevano, Mortara e Cilavegna, Parona conta circa 2.000 abitanti, distribuiti in un'area di 9,34 kmq. ad un'altitudine di 113 metri sul livello del mare (clicca qui per la piantina del centro abitato).
Parona è un borgo di origine antica, che nel volgere di pochi anni si è trasformato, da paese rustico ed in un certo senso "vecchio", in un comune moderno, dinamico ed ospitale. Col passare degli anni, infatti, l'economia del paese si è andata gradualmente modificando: da centro agricolo qual era, è diventato poco per volta un paese di piccoli artigiani ed imprenditori, nonchè paese residenziale per i numerosi operai che lavorano nei vicini centri lomellini. Parona sta ridefinendo in questi anni la sua identità, ma rimane un paese a misura d'uomo, immerso in una campagna che crea scenari sempre nuovi e suggestivi, con alcune particolarità che meritano di essere conosciute.
Degna di nota è la Chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro Apostolo, ricca di pregevoli affreschi. Nell'altare della Madonna, entro una bella urna di legno dorato, si venera un Bambino Gesù di cera del 1700 (nella foto a lato, in una esposizione per il Natale), che è stato posto nella Basilica della Natività di Betlemme e deposto nella notte di Natale, nel luogo stesso dove i pastori adorarono il celeste infante. La chiesa conserva inoltre la maestosa tela "Tibi dabo claves", del pittore paronese Lorenzo Toma; dello stesso autore le quattordici tele della Via Crucis, lungo la navata centrale.
Caratteristica anche la Chiesa di San Siro, da anni non più utilizzata per le funzioni religiose, il cui campanile (foto in alto) è considerato simbolo di Parona, essendo stato scelto come emblema raffigurato sulle confezioni delle "Offelle di Parona".
A Parona esisteva anche un Castello, in cui dimorarono alcune famiglie feudatarie, di cui però rimane ben poco.
Tra le opere architettoniche di rilievo, in primo piano si inserisce Piazza Nuova (foto a lato); inaugurata nel 1989, ha ridato un nuovo volto al centro del paese.
Nel nostro piccolo paese sono ancora evidenti, tuttavia, i segni del proprio passato rurale, che ci rimandano ad un tempo neanche tanto remoto, in cui la vita di tutti i giorni era difficile, ma semplice e genuina, con le sue tradizioni tramandate di padre in figlio, di cui parte essenziale era l'aspetto religioso. Un filo comune che legava tutte le persone era la lingua utilizzata, il dialetto, parlato veramente da tutti, dalle persone anziane ai bambini; questa parlata è ormai praticamente scomparsa tra le giovani generazioni.
Per scoprire il trascorso rurale del paese può essere interessante una visita nella parte orientale, ove si trovano le tracce del mondo rurale paronese, ad iniziare dal mulino Santo Spirito, per poi proseguire con le vicine cascine ancora in funzione: la Cascina Castello o "Cascinino" e la Cascina Scocchellina (nella foto) che prende il nome dai ritrovamenti archeologici, "cocci", nella zona circostante. Vi è poi la Cascina Scoglio, che racchiude all'interno numerosi e suggestivi gruppi marmorei ispirati a scene di mitologia agreste, della fine anni venti, nonché affreschi raffiguranti le quattro stagioni. Lungo la statale per Vigevano, si trova la Cascina Naìna, ora adibita a ristorante, in cui si notano, oltre alle decorazioni sugli edifici, i comignoli, riproducenti in modo molto fedele quelli di piazza Ducale di Vigevano.
Più difficili da ritrovare sono gli aspetti gastronomici caratteristici della nostra zona, anche se in questi ultimi decenni sia a Parona, con l'ormai famosa Sagra dell'Offella, sia in altri paesi della Lomellina, si tengono varie manifestazioni per la riscoperta e la tutela dei prodotti tipici.
Dal punto di vista ambientale, degno di nota sono il Bosco Acqualunga con il vicino Parco Nuovi Nati ed il Bosco Rampi.
Oltre al già citato Lorenzo Toma, vi sono altri personaggi degni di nota, benefattori della nostra Comunità; vissuti a Parona nel XIX secolo, hanno legato il loro nome ad una parte della storia del nostro piccolo borgo.
Dal punto di vista culturale, sono da segnalare diverse opere letterarie pubblicate da autori locali: alcune ricerche sul nostro borgo realizzate dagli storici Mario Rampi ed Angelo Gravanaldi, due raccolte di poesie, composte da Lino Negri e da Paola Bellavite, una fiaba pubblicata da Carla Masutti ed una pubblicazione per ragazzi ("Il mio paese") edita dalla Pro Loco, che ogni anno ne dona copia ai ragazzi che frequentano la prima classe elementare. E' anche stato completamente risistemato l'Archivio storico comunale.
E, per finire le presentazioni, non possiamo non accennare alle manifestazioni che la nostra Pro Loco organizza nel corso dell'anno, prima fra tutte la già citata; "Sagra dell'Offella", il primo fine settimana di ottobre, la cui prima edizione risale al 1969. Più recenti, ma sempre di grande attrattiva, sono due altri eventi molto importanti: "Parona téra böna", che si tiene la prima domenica dopo Pasqua, e "Un paese per giocare", il 2 giugno.